Mostra Fotografica "MIND-SELF-I"
Si terra a Benevento Presso l'Università degli studi di Benevento - Sala dell'Assunta - Palazzo San Domenico Dalle Ore 9:00 alle Ore 18:00 la Mostra fotografica di Raffaele Campanelli dal titolo MIND-SELF-I
L' esperienza che presentiamo è nata dal dialogo tra comunità terapeutica, modello psicoanalitico gruppale e arte fotografica. Proponendosi fondamentalmente con una valenza terapeutica essa ha avuto vita nello spazio-tempo di una comunità i cui ospiti sono affetti da gravi problematiche psichiche, per lo più natura psicotica, e comportamentali. Il lavoro si è avvalso di un setting gruppale e di un set fotografico che ha funto da palcoscenico per la realizzazione di autoritratti. La dimensione gruppale in cui è stato contenuto il gioco dell'autoscatto e l'atmosfera onirica generata, si sono dati come un dispositivo facilitante la relazione tra incoscio e conscio e l'emersione di aspetti del drammatico che esitano nell'inconscio.
L' utilizzo dell'autoscatto per ritrarre stati emotivi pre-scelti o per interpretare i personaggi preferiti da ciascuno, parte dal presupposto che il corpo ha una funzione identitaria e il volto ce l'ha in modo preminente. La dimensione identitaria è un processo complesso che, oltre che di esperienze psichiche e corporee, relazionali e contestuali, si avvale del visivo, che ritorna come immagine di sé restituita dallo specchio. Il visivo a sua volta mette in relazione con l'immaginazione.
Attraverso il gioco dell'autoritrarsi create condizioni che hanno consentito ai partecipanti, chiusi in vissuti identitari cristallizzati, non solo nel loro corpo ma anche nei contesti gruppali di cui hanno fatto parte (famiglia, città, istituzioni psichiatriche, carcerarie, comunità terapeutica, ecc.) di entrare in contatto nel corso dell'esperienza con emozioni antiche o rimosse, di sperimentare attraverso la messa in scena nuove immagini possibili di sé, aprendosi, anche con l'utilizzo del potenziale strumento dell'ironia, ad una conoscenza più ampia dei propri vissuti emotivi e ancorchè di accedere, durante incontri di gruppo con l'analista, a momenti di elaborazione e di possibili trasformazioni. Infine se si pensa di poter considerare, alla fine dell'esperienza, le immagini di sé restituite dalle stampe delle foto prodotte, come il guardarsi in uno specchio, allora forse si può dire che è possibile guardare sé e la propria storia da un punto di partenza diverso, da un fotogramma che rimanda non solo una immagine nuova ma che, mentre riduce, come nello specchio donato da Atena, la paura di incontro con ciò che è sconosciuto, restituisce altresì il piacere gratificante di sperimentare-riconoscersi una qualità - capacità artistica e come tale fondamentalmente vitalmente creativa.